Temporali: ecco come difendersi dai fulmini

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Temporali: ecco come difendersi dai fulmini

  • di: Anna Maria Girelli Consolaro
  • Data: 26 Nov, 2018
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Un temporale. Magari accompagnato da forti scrosci di pioggia e violente raffiche di vento. Esperienza che, a parte la sua “spettacolarità” naturale, certo non attira quasi nessuno di noi. Oltre ai disagi più comuni arrecati da pioggia, tuoni e lampi, va sottolineato come i temporali siano comunque anche fenomeni atmosferici molto pericolosi. I fulmini, infatti, risultano spesso temibili killer.
Si stima che nel mondo, ogni anno, almeno 1000 persone vengano uccise dai fulmini: un numero pari di individui, sempre a causa dei fulmini, riporta lesioni molto gravi. Il maggior numero di vittime si registra nei Paesi in via di sviluppo: mediamente, in India, Nepal, Bangladesh e Sud Africa si parla in media di 150-200 decessi all’anno. Vi sono anche Paesi industrializzati dove le morti per fulmini sono decisamente elevate: tra questi, gli Stati Uniti, dove i fulmini uccidono circa 50 persone ogni anno. In Italia, la media annuale è di 10-15 decessi.

Sulla Terra, in ogni istante si verificano dai duemila ai tremila temporali”, dice il meteorologo Simone Abelli. “Esistono quattro tipi di fulmine. I primi tre avvengono in quota: non raggiungono quindi il terreno, e per tale motivo sono i meno pericolosi per chi si trova al suolo. Si tratta del “fulmine intra-nube”, che si verifica all’interno della stessa nuvola, del “fulmine nube-nube, che avviene tra nuvola e nuvola, e del “fulmine nube-aria”, che si verifica tra la nuvola e l’atmosfera circostante. Il quarto tipo, invece– spiega l’esperto- è quello più pericoloso per chi si trova al suolo, proprio perché il fulmine si scarica a terra. Questo quarto tipo, denominato “fulmine nube-suolo”, si suddivide in due ulteriori tipologie: il “fulmine negativo”, che scocca tra la base della nuvola e il suolo, e il “fulmine positivo”, che scocca, invece, tra la sommità della nuvola e le aree circostanti del suolo. Quest’ultimo è in assoluto il più temibile, perché è in grado di percorrere anche decine di chilometri”.
Un soggetto può essere colpito da un fulmine in due modi diversi. “Il primo è un modo diretto-prosegue Abelli- e si verifica quando il fulmine si scarica direttamente sul soggetto stesso. Il secondo, indiretto, avviene quando il fulmine arriva al soggetto attraverso l’acqua oppure il terreno”. Mediamente, un quinto delle persone colpite da un fulmine muore: ciò avviene soprattutto a causa di un arresto cardio-respiratorio immediato. Si calcola che, nella vita di una persona la probabilità di essere colpiti da un fulmine nel corso di un temporale sia pari a 1 su 3000.
Dopo le alluvioni, i fulmini sono considerati la principale causa di morte per evento naturale. Se la possibilità di rimanere vittime di un fulmine non si può annullare completamente, vi sono comunque comportamenti precisi da tenere in caso di temporale che possono ridurre drasticamente la possibilità di essere colpiti da un fulmine. Questo, naturalmente, va al di là della protezione che possono dare strutture realizzate ad hoc, come i parafulmini.
Prima di esaminare nel dettaglio i comportamenti più adeguati in caso di temporale, ricordiamoci bene che è possibile determinare la distanza alla quale si trova il temporale stesso.

Come sappiamo– afferma Abelli- i fulmini si manifestano con un effetto luminoso (lampo) e un effetto sonoro (tuono). Lampo e tuono, dunque, non vengono percepiti simultaneamente poiché si propagano in maniera differente: il suono viaggia a circa 340 metri al secondo, la luce si propaga a circa 300.000 chilometri al secondo. È chiaro che il bagliore del lampo viene percepito in maniera pressoché immediata, mentre il fragore del tuono (che viaggia un milione di volte più lentamente) viaggerà con un certo ritardo. Per ottenere la distanza alla quale si trova il temporale, bisogna moltiplicare i secondi trascorsi tra la manifestazione del lampo e quella del tuono per la velocità del suono. Ad esempio, se tra lampo e tuono intercorrono 5 secondi, dovremo moltiplicare 5 per 340: il temporale si trova a poco più di un chilometro e mezzo di distanza da noi. È possibile anche verificare se un temporale si sta avvicinando o si sta allontanando: nel primo caso, l’intervallo di tempo che intercorre tra lampo e tuono diminuirà, nel secondo aumenterà. Non sottovalutiamo l’aspetto della distanza: un fulmine può colpirci anche se il temporale è lontano molti chilometri rispetto a noi”.

Veniamo ora ai comportamenti da tenere in caso di temporale e, dunque, alle modalità con cui ci si può difendere da un fulmine. Va detto, innanzitutto, che i fulmini prediligono gli oggetti appuntiti e il metallo. Stiamo dunque alla larga dagli alberi isolati, così come da campanili, torri, rocce appuntite. Evitiamo di utilizzare oggetti come ombrelli con la punta di metallo, piuttosto che piccozze, sci o bastoncini. Meglio stare lontani anche da croci, strade ferrate o piloni. Togliamoci di dosso oggetti metallici come monili, orologi, cinture o scarpe con parti in metallo. “Rimanere chiusi in auto è un ottimo rimedio, dal momento che la macchina funge da gabbia di Faraday: la scarica elettrica– spiega il meteorologo- corre all’esterno sulla superficie metallica, mentre l’interno rimane isolato, con un campo elettrico nullo, qualunque sia l’intensità del fulmine. Nel caso in cui ci trovassimo in un luogo all’aperto, il consiglio è quello di accovacciarsi in un affossamento: una grotta, una grande buca sotterranea piuttosto che un anfratto sono luoghi ideali in cui rifugiarsi. L’importante è non toccare la roccia nuda”.
In caso di temporale, va invece evitato drasticamente il contatto con l’acqua: niente tuffi in piscina, in mare, in un lago o in un fiume. L’acqua, infatti, è un ottimo conduttore elettrico: si tratta dunque del mezzo ideale per la propagazione dei fulmini. Meglio anche evitare di praticare sport all’aperto come l’alpinismo, il ciclismo o la pesca. Tra tutti gli sport outdoor, quello che miete più vittime è comunque sicuramente il golf. All’interno di casa è consigliato staccare il cavo del televisore: le scariche elettriche possono infatti entrare all’interno della tv attraverso l’antenna, facendo esplodere il televisore stesso. Meglio anche non toccare i rubinetti dell’acqua, visto che i fulmini si propagano attraverso le condutture metalliche. Poniamo attenzione, infine, al curioso (e pericolosissimo) fenomeno per cui i nostri capelli iniziano a sollevarsi: ciò significa che la scarica elettrica è imminente, e che avverrà proprio nel punto in cui i capelli hanno iniziato a sollevarsi. Tutti suggerimenti, questi, che ci permetteranno di trovarci nel bel mezzo di un temporale con la tranquillità di sentirci al sicuro.