Ondata di gelo sull’Europa: ecco perché è stata così eccezionale

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Ondata di gelo sull’Europa: ecco perché è stata così eccezionale

  • di: Redazione
  • Data: 26 Feb, 2018
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La fine del mese di Febbraio è stata caratterizzata da un’ondata di gelo dalla portata storica per l’Europa. I nostri esperti spiegano l’origine del fenomeno.

Nevicate a quote basse, crollo termico e giornate di ghiaccio (ovvero con temperature diurne uguali o inferiori a 0°C). Coinvolti dal gelo molti Paesi dell’Europa centro-orientale e dunque città come Varsavia, Berlino, Budapest, Praga, Vienna, Parigi, con gravi disagi ai trasporti e danni all’agricoltura. Ma facciamo un passo indietro: da cosa dipende questa eccezionale ondata di freddo?

“L’anomalo riscaldamento della stratosfera (intorno ai 30km di quota) cominciato a inizio febbraio – spiega il nostro meteorologo Simone Abelli – ha causato, oltre alla deformazione del vortice polare, anche una sua propagazione verso più basse latitudini accompagnato dalla massa d’aria gelida che lo caratterizza. Uno di questi nuclei di aria gelida è proprio la massa d’aria siberiana che, a partire dal weekend, farà irruzione sul cuore dell’Europa provocando un’ondata di freddo molto intensa.”

“Quello che avverrà nei prossimi giorni – spiega Raffaele Salerno, direttore generale e scientifico di Meteo Expert – è connesso ad un fenomeno denominato Sudden Stratospheric Warming (SSW, in italiano riscaldamento improvviso della stratosfera). Il termine SSW si riferisce a ciò che osserviamo, ovvero un riscaldamento rapido (fino a circa 40-50 ° C in un paio di giorni) nella stratosfera, tra 15 e 50 km. Molti avranno sentito parlare delle correnti a getto, sorta di nastri trasportatori dei sistemi atmosferici. Tra queste correnti a getto, vi è quella che circonda l’Artico. Essa scorre da ovest verso est. Questo flusso può essere interrotto da disturbi nella troposfera (la parte più bassa dell’atmosfera) o comunque da altre cause quali, ad esempio, una vasta area di alta pressione nell’emisfero settentrionale.”

“Questi disturbi creano delle oscillazioni nel getto polare, vere e proprie onde, che si infrangono proprio come le onde del mare sulla spiaggia. Quando tali ondulazioni si rompono, vi può essere un indebolimento o persino una inversione del flusso che scorre da ovest verso est, invertendo quindi i venti facendoli andare verso ovest persino. Mentre ciò accade, l’aria nella stratosfera inizia a collassare sull’area polare e si comprime. Mentre si comprime, si scalda e da qui discende il riscaldamento stratosferico.”

“Le fluttuazioni quindi della circolazione – continua – generano onde che viaggiano su nell’atmosfera fino ai venti che scorrono da est verso ovest in stratosfera. Si genera una rottura del flusso che rinforza i venti orientali trasportandoli nelle parti più basse dell’atmosfera. Questo processo continua fino a che i venti orientali raggiungono la troposfera. Questo fenomeno copre un arco di tempo che va da alcuni giorni a qualche settimana. L’alterazione del flusso con la generazione dei venti orientali, indebolisce l’area di bassa pressione e trasporta la corrente a getto più a sud. Questo produce una alta pressione sull’Atlantico settentrionale che blocca il flusso usuale delle correnti occidentali, facendo affluire aria fredda da est di origine continentale. Quanto fa freddo dipende poi, in prevalenza, dall’area di provenienza del flusso orientale nei bassi strati.”