Inverno gelido? Una meteo-bufala

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Inverno gelido? Una meteo-bufala

  • di: Redazione
  • Data: 30 Ago, 2017
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Gelo e nevicate record: sarà davvero così il prossimo inverno? L’intervista agli esperti di Meteo Expert: «Non date ascolto alle meteo-bufale». Recentemente in rete si sono diffusi numerosi articoli secondo cui l’inverno 2017-2018 sarà caratterizzato da numerose ondate di freddo record. A Milano e Torino, per esempio, sarebbero previsti -25 gradi, mentre a Roma e a Napoli si toccherebbero rispettivamente i -20 e i -15 gradi. Inoltre, alcuni articoli sostengono che il prossimo inverno vedrà l’arrivo di nevicate eccezionalmente abbondanti in numerose zone dell’Italia, anche in aree in cui la neve rappresenta un fenomeno raro come le città di Napoli, Roma o Genova. Ne abbiamo parlato con i meteorologi Lorenzo Danieli e Simone Abelli.

Redazione: Potete confermare queste anticipazioni?
Lorenzo Danieli: No. La notizia appare il frutto di fantasia, probabilmente inventata da qualcuno che voleva fare il burlone e poi rilanciata da siti che non ha effettuato un giro di telefonate tra gli esperti del settore: non varrebbe la pena nemmeno di commentarla. Per cominciare, inverni caratterizzati da continue ondate di freddo non sono mai esistiti, almeno negli ultimi decenni. Tanto per capirsi: perfino l’inverno del 1985, passato alla storia per essere stato particolarmente rigido, fu segnato da una sola lunga, e memorabile ondata di freddo, all’inizio di gennaio, cui seguì la grande nevicata, ma inserita nel contesto di un inverno normale per la restante parte.
Si parla addirittura di nevicate record? È difficile che in un Paese come l’Italia, il cui clima è tipicamente mediterraneo, arrivi il freddo molto intenso. Ancora più difficile che arrivi la neve, fenomeno che richiede allo stesso tempo aria fredda e umida. Si tratta di una combinazione difficilissima per una città come Roma, e ormai rara a verificarsi perfino su Milano: assolutamente impossibile prevederla con così largo anticipo.
L’esperienza degli ultimi anni insegna che con particolari configurazioni della circolazione è ancora possibile osservare irruzioni di aria anche molto fredda sull’Italia (ad esempio ricordiamo il febbraio 2012), ma che queste ondate in genere sono di durata relativamente breve e tali da non incidere più di tanto sulla media complessiva della stagione invernale. L’esperienza insegna altresì che questi eventi possono essere previsti solo con alcuni giorni di anticipo, non certo 4-5 mesi prima.

Redazione: Anche se la maggior parte degli articoli non cita alcuna fonte, in alcuni casi si fa riferimento ad anonimi modelli matematici canadesi. Voi avete fatto delle verifiche e dei controlli?
Lorenzo Danieli: Noi studiamo settimanalmente le evoluzioni proposte dai più importanti modelli fisico-matematici e benché risulti in ogni modo impossibile realizzare in agosto una previsione meteorologica affidabile per l’inverno, gli scenari proposti dai Centri più autorevoli, quello europeo ECMWF ad esempio, ma anche le elaborazioni del Met Office indicano una stagione invernale probabilmente più mite della media, coerentemente con il trend della temperatura globale che mostra un accelerazione verso temperature più alte.
Un inverno rigido era stato previsto dal modello matematico americano CFS, ma le sue proiezioni sono recentemente cambiate: attualmente prevede un inverno tipico per l’Italia, in linea con quelli che si sono succeduti negli ultimi vent’anni cioè con alcune brevi irruzioni di aria fredda ma senza un lungo “inverno gelido” come amano dire alcuni siti alla ricerca di scoop.

Redazione: È la prima volta che in Italia vengono diffuse notizie allarmistiche secondo cui, con largo anticipo, si prevedono inverni eccezionalmente rigidi?
Simone Abelli: No, era già successo negli scorsi anni: anche nel campo della meteorologia, la rete ha reso estremamente più semplice la diffusione di notizie false, le cosiddette bufale.
Ad esempio, sono tuttora visibili online articoli che nell’estate 2014 parlavano di un imminente inverno dal “gelo apocalittico”: secondo i dati della NOAA del marzo 2015, quell’anno la stagione invernale fu mite con 0,79 gradi al di sopra della media mondiale. È l’ennesima dimostrazione di come molto spesso i tentativi di previsioni azzardate portino a degli errori macroscopici che purtroppo danneggiano la reputazione di tutto il settore della Meteorologia seria.
Redazione: È possibile difendersi da queste previsioni volutamente sbagliate?
Simone Abelli: In Italia, purtroppo, stiamo assistendo a una crescita esponenziale di siti internet che si occupano di meteorologia alla continua ricerca di facili click, per cui l’unico consiglio che ci sentiamo di dare è quello di non credere a chi preannuncia, con molto anticipo, catastrofi e fenomeni meteo estremi e di non credere a chi usa termini sensazionalistici e poco scientifici.